«Ancora Barbiana?! Per favore basta!»
Immagino questo grido mentre inizio a scrivere questo pezzo. È vero, siamo intervenuti tante volte e in tanti modi sul legame fra il Centro Studi e Barbiana. Rischiamo di suscitare repulsione.
Correrò questo rischio, l’attaccamento a quel luogo e al messaggio che simboleggia è troppo forte. La notizia stavolta è che domenica 11 luglio è stato inaugurato il Sentiero della Resistenza. È la realizzazione dell’ultimo progetto di Michele Gesualdi, uno dei primi sei allievi di don Lorenzo Milani, poi sindacalista Cisl e nell’ultima fase della sua vita fondatore e presidente della Fondazione don Milani.
Per diversi anni, ma per noi troppo pochi, principale interlocutore dei gruppi di sindacalisti che abbiamo portano in visita alla scuola. Chi c’è stato nell’ultimo decennio ha probabilmente arrancato sulla salita del Sentiero della Costituzione, lungo la mulattiera percorsa da don Milani quando è arrivato la prima volta a Barbiana nel dicembre 1954. Circa un chilometro più a valle c’è il cippo che ricorda l’uccisione per rappresaglia di 15 civili il 10 luglio 1944.
Da lì oggi prende il via il Sentiero della Resistenza, che poi incontra il Sentiero della Costituzione. Dopo proseguono assieme fino a Barbiana.
C’era una ampia rappresentanza istituzionale. Non sto a fare l’elenco, segnalo solo due immagini che mi hanno colpito: il numero di sindaci di comuni della zona presenti in prima persona e il presidente della Sezione di Firenze della Associazione Nazionale Vittime Civili della Guerra. Aurelio Frilli, 94 anni, passo passo, ha percorso anche lui il Sentiero fino a Barbaiana.Il Sentiero si compone di 33 pannelli, disegnati da studenti e studentesse dell’Accademia di Belle Arti di Firenze e di altre scuole (l’Istituto Comprensivo di Vicchio e istituti della provincia di Trento).
I pannelli danno voce ai protagonisti di quella lotta, donne e uomini appartenenti a ogni classe sociale: contadini, operai, politici, studenti, militari, preti, intellettuali. Ricordano episodi storici della Resistenza locale, nazionale ed europea e citazioni. Comprendono un brano tratto dal discorso di Calamandrei agli studenti, brevi riflessioni di padre Turoldo e padre Balducci, confratelli di don Milani, sul valore perenne della Resistenza, espressione del dovere morale di opporsi ogni volta che i vengono calpestati valori umani.
Nel primo pannello c’è una citazione di don Milani contro il comunicato stampa dei Cappellani militari che, nel ’65, definirono l’obiezione di coscienza espressione di viltà. La difesa dell’obiezione di coscienza al servizio militare procurò a don Lorenzo la denuncia per apologia di reato da un “gruppo di ex-combattenti”.
Aldo Bondi, Sandra Gesualdi e Lauro Seriacopi hanno curato “Costituzione e resistenza. Un percorso sul sentiero di Barbiana”. Un libro che unisce attraverso parole e immagini i due percorsi, pensato per offrire uno strumento per affrontare il tema della Resistenza e della nascita della nostra Carta fondamentale soprattutto a insegnanti e studenti, che visitano numerosi Barbiana.Non solo per loro.
Quando ci ha annunciato il completamento del progetto e invitato a partecipare all’inaugurazione Sandra Gesualdi ha sottolineato che è stato avviato da suo padre Michele per far comprendere che: «la Costituzione non è caduta dal cielo, ma è frutto di una lotta».
Ricordarlo e affermarlo vale per tutti, un po’ di più per chi un ruolo di rappresentanza frutto di quella lotta.
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Luigi Lama, Firenze, 15 luglio 2021