La Segreteria generale, d’intesa con la Fondazione Ezio Tarantelli, Centro Studi, Ricerca e Formazione, in collaborazione con i Dipartimenti Mercato del Lavoro, Contrattazione, Bilateralità e Politiche sociali, Salute e Riforma P.A., nell’ambito del Piano Integrativo della formazione 2016-2017, organizza il Corso di formazione su “L’azienda come luogo dello sviluppo sociale: le competenze sociali delle RSU”.
Un nuovo scenario di rappresentanza sindacale si apre nei luoghi di lavoro e nel territorio: l’azione di rappresentanza contrattuale si espande e coinvolge la sfera sempre più ampia e complessa dei bisogni sociali e la qualità del benessere psicofisico delle persone e delle famiglie. La contrattazione di secondo livello, in tal modo, è chiamata a rileggere e affrontare nuove domande rispetto alla organizzazione del lavoro e della produzione, alla loro armonizzazione con esigenze di cura, vita e famiglia, e si dota di nuovi strumenti, interventi e servizi rivolti a promuovere benessere ed inclusione delle lavoratrici e dei lavoratori.
Una innovativa capacità contrattuale in azienda, che sappia affrontare sia l’impianto regolativo interno che l’attivazione di misure di welfare, impone la necessità di fornire alle RSU e RSA CISL gli strumenti culturali che consentano di riconoscere e fare emergere le domande legate alla vita concreta dei lavoratori e contribuire a dare un senso anche al welfare aziendale, superando quella che potrebbe essere una visione puramente “paternalistica” di un’elargizione di benefit, basata solo sui vantaggi economici.
Per le RSU e le RSA CISL diventa importante e necessario sviluppare una logica bridging, cioè un’attività contrattuale che ricomponga in capo alla persona le diverse identità e caratteristiche, nonché la complessità dei bisogni che esprime – a partire da vulnerabilità, disagio, malattia, carichi di cura -, in una logica di connessione tra politiche interne all’azienda e welfare territoriale o di community. Anche le ultime leggi di stabilità, 2016 e 2017, valorizzano il premio di produttivià convertito in forma di welfare aziendale a favore dei figli, di familiari anziani o non autosufficienti, per garantire loro assistenza.
In questa ottica, diventano strategiche quelle competenze sociali che le RSU (RSA) CISL possono mettere in gioco al fine di acquisire il ruolo di “integratore di risorse” tra il welfare aziendale e il welfare di community, a garanzia e tutela del lavoratore e della sua famiglia.
Il corso di formazione si propone, quindi, di affrontare la complessa tematica del benessere dei lavoratori nei luoghi di lavoro, di mettere in rete il mondo del lavoro con i servizi del territorio, e di valorizzare il ruolo del sindacato confederale nel leggere i bisogni sociali, riscoprendo la dimensione sociale, relazionale ed educativa del luogo di lavoro.
Il progetto formativo, considerata la complessità dell’argomento e i campi di azione che vengono investiti (azienda e territorio), si sviluppa con una modalità innovativa che vede il coinvolgimento di 25 RSU e RSA, delegati CISL che abbiamo avuto esperienze e siano impegnati nella contrattazione del Welfare aziendale/Rete territoriale e 25 Dirigenti sindacali territoriali (Usr/Usi- Ust) con delega alla contrattazione sociale e dirigenti delle Federazioni di categoria. I 25 partecipanti RSU e RSA seguono l’intero percorso formativo suddiviso in 5 moduli e 2 workshop, mentre ai 25 dirigenti sindacali vengono riservati 2 workshop per la contaminazione delle esperienze, la policy transfer e la concertazione dell’azione sindacale tra il luogo di lavoro e il territorio.