La crisi economica, nata quattro anni fa, appare sempre più come «una tempesta senza fine». Siamo ora alle prese con una possibile recessione del sistema economico mondiale.
Capire la crisi significa in primo luogo comprendere gli scenari di medio e lungo periodo. Per un sindacato è fondamentale rendersi conto delle variabili di contesto che influenzano le sue azioni e le sue strategie.
Non sono certo in discussione i valori e gli obiettivi che lo ispirano; si tratta piuttosto di ripensare le modalità che permettono di perseguirli con rinnovata efficacia.
L’avvento del capitalismo finanziario globale sembra spingere verso un modello di relazioni industriali non solo conflittuale. Ma in questa fase il pericolo per il sindacato è quello di trovarsi in mezzo al guado tra un antagonismo ormai logoro alle spalle e una sponda partecipativa che non si riesce a raggiungere.
È in questo ambito che l’autore vuole suscitare il dibattito e dare il suo contributo.