Sono trascorsi cinquanta anni dal 12 dicembre 1969, il giorno della strage di piazza Fontana a Milano
una strage senza precedenti nella storia della nostra repubblica, allora piuttosto giovane, aveva 25 anni
Segnò un cambio di passo nella “strategia della tensione” portata avanti in collaborazione da estrema destra e parti importanti dei servizi segreti al fine di provocare e sostenere una svolta autoriataria della nostra democrazia: instaurare un regime analogo a quelli esistenti in Grecia, Spagna, Portogallo, reprimere il cambiamento sociale che nel nostro paese aveva trovato una continuità fra sessantotto studentesco e autunno caldo sindacale
Per riflettere su questi eventi drammatici abbiamo chiamato Elisabetta Tobagi, autrice di un libro bello e accuratissimo, Piazza Fontana.Processo impossibile, che ricostruisce le vicende processuali che vanno dalla strage all’ultima sentenza di Cassazione del 3 maggio 2005 (36 anni!), che dichiara responsabili, seppur assolti in precedenza e non più processabili, i neofascisti Franco Freda e Giovanni Ventura.
Assieme a lei è intervenuto un autentico testimone del tempo, Bruno Manghi, mitico intellettuale della Cisl, amico della famiglia Pinelli. Giuseppe Pinelli fu una delle vittime di quella strategia, morto durante un arresto illegale. Bruno si impegnò fin da subito per sostenerne l’innocenza e tutto il sindacato mostrò la propria autorevolezza e capacità di mobilitazione responsabile organizzando la straordinaria partecipazione ai funerali delle vittime in piazza del Duomo a Milano il 15 dicembre. 300.000 persone che parteciparono in assoluto silenzio, senza slogan, striscioni o bandiere. Non c’era bisogno. La loro presenza, il loro comportamento erano un messaggio forte e chiaro.
Siamo in debito con persone come queste se siamo rimasti una democrazia.
Si allega la registrazione della serata; complessivamente dura due ore e un quarto; inizia con un lungo intervento di Benedetta Tobagi, che parla un’ora e 5 minuti; poi segue un breve intervento di Bruno e il dibattito con i presenti